Una terza edizione del Palio Rafting Nazionale UISP Acquaviva emozionante e partecipata.
8 equipaggi provenienti da regioni diverse d'Italia si sono affrontati in una gara di velocità sul fiume Velino a Rieti.
Oltre 50 atleti per un totale di quasi 100 persone appartenenti ad ASD affiliate UISP.
Alla fine, dopo due manche entusiasmanti ha avuto la meglio l'equipaggio dell'Umbria.
" È stata un'edizione del Palio davvero coinvolgente, afferma Maurizio Zaccherotti - coordinatore Nazionale UISP Acquaviva, tanto entusiasmo proveniente da tutti gli equipaggi che nel corso della giornata hanno avuto modo di conoscersi e intessere contatti per poter realizzare nuove iniziative. Quest' anno il Palio ha lanciato un messaggio importante a tutto il mondo dello sport e cioè che uniti si fa la forza, che credere in una disciplina sportiva, nel rispetto dell' ambiente e nell' inclusione è indispensabile per dare il buon esempio alle nuove generazioni che posso cambiare il mondo. Tra gli equipaggi spiccava la presenza di due giovanissimi pagaiatori di 11 e 12 anni e il veterano 'Beppe" della Campania di 86 anni. Questo a rimarcare ancora una volta che l'amore per lo sport e il fiume non ha età".
La giornata del Palio è stata preceduta da una bella e avventurosa discesa del fiume Velino di oltre 4 km dove gran parte degli equipaggi hanno preso parte. Poi una ricca cena sociale e tanta allegria in perfetto stile UISP.
Per le premiazioni presente anche il presidente dell'UISP Lazio Fabrizio Federici che nel suo intervento ha rimarcato l'importante ruolo delle Strutture d'attività nel mobilitare le associazioni in eventi come il Palio che fanno crescere il senso di appartenenza alla UISP e soprattutto lanciano importanti messaggi di solidarietà.
Il Palio naviga quindi verso l'Umbria che il prossimo anno ospiterà l quarta edizione. Il luogo e data ancora da definire ma come sempre sarà una bellissima esperienza.

Perché l'Acquaviva-UISP pone al centro delle proprie attività il tema dell'identità e dell’appartenenza alla UISP: tema che si declina nei cento modi e cento tempi diversi che caratterizzano i club, le associazioni e i singoli soci sul territorio ma che, sempre e ovunque, si concretizza nell’inclusione (disabilità, immigrazione, disagio sociale, ecc.), nella partecipazione attiva e nell’attenzione all’ambiente.
Perché non è riconducibile al primato dell’etica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta, ma è, invece, riconducibile alla tutela della salute, all'attenzione alla qualità della vita di ciascuno, al primato dell'educazione e della socialità.
Perché non è il fine ma il mezzo per la ricerca della felicità propria e di tutti a cominciare dai più deboli:
Perché è partecipazione alla tutela dei “luoghi in azione” siano essi le sorgenti dei torrenti d’alto corso o i parchi acquatici cittadini o, ancora, i canali e i tratti fluviali urbani da troppo lasciati all’incuria e al degrado.